Gabriele Franco relatore del webinar “AI ACT cosa sapere e cosa fare per adeguarsi”
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23 Luglio 2024Davide Montanaro, Counsel di PANETTA, è stato intervistato da AdnKronos sull’AI Act, il cronoprogramma con cui verranno applicate le nuove norme e lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale in Italia e in Europa.
L’Ai Act è entrato nella Gazzetta Ufficiale europea lo scorso 12 luglio. Cosa dobbiamo aspettarci da questo regolamento e come impatterà sull’utilizzo dell’Intelligenza artificiale da parte di cittadini e imprese europee? Lo abbiamo chiesto a Davide Montanaro, avvocato esperto di tecnologie digitali e Counsel dello Studio legale Panetta.
Ai Act è legge, tempi e impatto del regolamento
Trattandosi di un regolamento, l’Ai Act sarà direttamente e applicabile negli Stati membri che non potranno modificare le disposizioni.
Quando entra in vigore e quali sono i vari step di attuazione dell’Ai Act?
“Il primo step è il 1° agosto 2024, quando di fatto il regolamento sull’intelligenza artificiale entrerà in vigore. Dovremo attendere febbraio 2025 per vedere applicabili alcune parti dell’Ai Act, in particolare le norme sulle pratiche di intelligenza artificiale che saranno vietate.
Ad agosto 2025, invece, diventeranno applicabili anche gli obblighi per i sistemi di intelligenza artificiale e per le finalità cosiddette generali.
Lo step successivo arriverà un anno dopo, ad agosto 2026, quando diventeranno applicabili tutte le norme del dell’Ai Act, compresi gli obblighi per i sistemi ad alto rischio che sono stati definiti nell’allegato 3 del regolamento, uno dei più importanti.
Infine, nel mese di agosto 2027 diventeranno applicabili anche gli obblighi per i sistemi ad alto rischio definiti nell’allegato 1 dell’Ai Act, che diventa il regolamento 2024/1689 dell’Ue”.
Appuntamenti lontani solo all’apparenza: “Per quanto queste date ci sembrino lunghe e distanti – spiega Montanaro – in realtà non lo sono, perché ci sono diversi da tenere in considerazione, a partire dal processo di preparazione delle imprese e di tutti i portatori di interesse che sicuramente richiederà del tempo”.
In che modo l’Ai Act impatterà sull’uso dell’intelligenza artificiale e quali saranno le conseguenze per le imprese europee?
“Credo che sia utile partire dallo spirito di questo nuovo regolamento europeo, che si prefigge l’obiettivo di costruire un ambiente normativo favorevole ad uno sviluppo antropocentrico dell’Intelligenza Artificiale. L’idea di partenza e l’orizzonte finale dell’Unione europea, quindi, è creare un ambiente in cui l’uomo è al centro dell’intelligenza artificiale e quindi anche degli adempimenti correlati e degli sviluppi futuri”.
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