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Tra norme rigide e libertà assoluta, le leggi sull’intelligenza artificiale nel mondo

Sono diverse le strategie in atto per disciplinare l’IA: ecco le mosse di Europa, America, Cina e delle altre potenze globali

Di Gabriele Franco

Quale Paese regolamenterà per primo l’intelligenza artificiale? Governi e parlamenti di tutto il mondo da tempo si interrogano sul se e come intervenire. Ora il boom di ChatGPT ha reso la questione prioritaria. Una tendenza confermata anche dall’Università di Stanford: dal 2016 al 2022 le proposte di legge che citano l’IA approvate sono passate da 1 a 37 e le menzioni nei procedimenti legislativi sono aumentate di circa 6,5 volte. In un contesto di generale frenesia, ecco le mosse delle principali potenze globali.

Unione europea

La Commissione ha presentato la propria proposta di Artificial Intelligence Act (AI Act) nel 2021. Dopo il voto del Parlamento europeo di giugno, ora il testo è entrato nell’ultima fase di negoziati. L’AI Act potrebbe essere approvato entro fine anno, candidandosi a diventare la prima legge al mondo sull’IA, anche se le relative norme dovrebbero applicarsi solo dopo due anni.

Questo regolamento disciplina in modo orizzontale l’immissione sul mercato, la messa in servizio e l’uso dei sistemi di IA in Europa. L’approccio del legislatore è basato sui rischi che possono derivare dall’impiego di questa tecnologia. Per le pratiche considerate a rischio inaccettabile, come social scoring e polizia predittiva, è previsto un vero divieto. I sistemi di IA ad alto rischio, ad esempio quelli impiegati nella selezione dei candidati o nelle infrastrutture critiche, potranno essere commercializzati solo rispettando una serie di stringenti obblighi. Per i sistemi a rischio limitato, come i chatbot, ci saranno specifici requisiti di trasparenza. I sistemi a rischio minimo, è il caso dei filtri antispam, non saranno invece sottoposti a prescrizioni vincolanti. Sono inoltre stabiliti obblighi di trasparenza per i programmi di IA generativa, misure a sostegno dell’innovazione, un sistema di autorità di controllo e sanzioni fino a 40 milioni di euro.

Stati Uniti

In America non c’è un progetto di legge per regolamentare una volta per tutte l’intelligenza artificiale. Nonostante manchi, ad oggi, un concorrente a stelle e strisce dell’AI Act, sono state diverse le proposte presentate negli ultimi anni. L’approccio americano è tuttavia più orientato all’adozione di regole e principi volontari e non vincolanti, applicando leggi settoriali e riconoscendo un ruolo centrale alle agenzie nazionali. Tra le iniziative federali più note ci sono il progetto per una carta dei diritti dell’intelligenza artificiale e l’AI Risk Management Framework. Il primo è un compendio di principi per guidare la progettazione, l’uso e la diffusione di sistemi automatizzati al fine di proteggere i diritti dei cittadini americani. Il secondo è uno strumento non vincolante rilasciato dal National Institute of Standards and Technology per permettere agli operatori di settore di gestire i rischi associati all’IA. A livello statale, nel 2022 in almeno 17 Stati sono state introdotte nuove leggi (per esempio in Illinois, dove si è normato l’impiego dell’IA nella selezione dei candidati) e sono nate apposite task force per studiare il fenomeno.

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