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Rocco Panetta al FAKE NEWS Festival: «Gli algoritmi non sono un pericolo ma dobbiamo saperli controllare»

19 Novembre 2023 – Fake News Festival – Udine

Gabriele Franco, curatore del Fake News Festival e Associate di PANETTA, intervista Rocco Panetta, ospite del festival domenica 19 novembre. Il programma completo del festival è disponibile su www.fakenewsfestival.it


L’intelligenza artificiale fa già parte delle nostre vite. Dagli algoritmi che ci consigliano film e brani, alle applicazioni che generano immagini e risposte a ogni nostra domanda. Ma più utilizziamo questa tecnologia, più è difficile districarsi tra verità e falsi miti.

L’intelligenza artificiale ci ruberà il lavoro o ne creerà di nuovi? I robot si ribelleranno o impediranno nuovi conflitti? Gli algoritmi sapranno tutto di noi o tuteleranno la nostra privacy?

Per fare ordine nel disordine di informazioni e opinioni, domenica alle 11 alla Torre di Santa Maria di Udine cinque grandi personaggi del nostro tempo si confronteranno in uno degli eventi del “Fake News festival”. Tra questi anche l’avvocato Rocco Panetta, fondatore e managing partner dello studio legale Panetta di Roma, riconosciuto a livello internazionale tra i massimi esperti di diritto delle nuove tecnologie, privacy e intelligenza artificiale.

Il titolo dell’incontro “Chi ha paura dell’intelligenza artificiale?” è la domanda da cui partire. Avvocato Panetta, dobbiamo avere paura dell’intelligenza artificiale?

«Spesso si risponde richiamando la neutralità della tecnologia. In parole semplici, l’intelligenza artificiale di per sé non sarebbe né buona, né cattiva, ma tutto dipende dall’uso che ne fa l’uomo. Ciò però non deve tradursi in un’abnegazione di responsabilità: questi algoritmi sono progettati dall’uomo e per scopi dallo stesso stabiliti, pertanto possiamo e dobbiamo essere noi a definire i valori dell’agire artificiale».

Ed è qui che entrano in gioco il diritto e l’etica.

«Le norme devono guidare lo sviluppo tecnologico. L’Unione europea sta per approvare la prima legge al mondo sull’intelligenza artificiale e anche molti altri Paesi si stanno muovendo in tal senso, compresi Cina e Stati Uniti. Grazie alle leggi, i diritti e i valori fondamentali dell’uomo possono essere posti a fondamento della tecnologia, orientandola e rendendola antropocentrica».

Tra tali diritti c’è anche la privacy: in molti sono preoccupati della “fame” di dati di questi algoritmi.

«Il rapporto tra intelligenza artificiale e dati personali è strettissimo. Si tratta infatti di sistemi che richiedono grandi quantità di informazioni per essere addestrati e funzionare. È dunque importante che le norme sulla protezione dei dati personali, e in particolare il regolamento europeo noto come Gdpr, vengano sempre rispettate, anche quando si parla di intelligenza artificiale. Da questo punto di vista, il nostro Garante privacy è molto attento ed è già intervenuto nei casi Replika e ChatGpt, in entrambi i quali sono stato professionalmente coinvolto».

Cosa fare dunque per essere pronti a questa rivoluzione?

«Ai cittadini consiglio di informarsi, approfondire con costanza ed essere autentici pensatori critici. Per le aziende è ora più che mai fondamentale affidarsi a consulenti preparati e affidabili, in grado di trasformare l’adempimento agli obblighi di legge in un vantaggio competitivo».

SCARICA QUI IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL


Quest’articolo è uscito originariamente sul Messaggero Veneto.

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